π πππππ«ππ’π¨ ππππ π¨π«π ππ:ππ
Teatro Comunale Soverato
πππππΜ, ππππππππ π πππππ
ππ¨π§ π π«ππ§πππ¬ππ¨ ππ«π¨ππ¨π©π’π¨ ππ’ππ§πππ«π₯π¨ πππππ’ ππ¨π«ππππ§π ππ’πππ’π¦π¨π§ππ ππ’π¨π’π¨π¬ππ§π¨ π ππ₯ππ π¨ π πππ«π¦ππ§ πππ§ππ¨π₯ππ’
πi Gianni Clementi
Regia Pierluigi Iorio
Siamo negli anni Cinquanta, la guerra ha lasciato paura e miseria, ma Γ¨ forte il desiderio di ricominciare a vivere. Il βboom economicoβ fa da contraltare allβanalfabetismo e al fenomeno dellβemigrazione, ancora considerevolmente presente; la trasformazione strutturale dellβItalia corre molto piΓΉ veloce del suo sviluppo culturale e sociale.
Lβazione si svolge a Pozzuoli, provincia italiana pregna di quella cultura popolare tipica del mondo contadino, fatta di βscarpe doppie e cervello finoβ e ruota attorno a Don Ciro, il parroco del paese che, tra confessioni sacramentate e non, Γ¨ testimone involontario di una complicata vicenda che vede coinvolte due sorelle (Rosa, sposata con Antonio, emigrato allβestero, e Filomena, zitella) e il farmacista del paese. A fare da sfondo un tragico fatto di cronaca: il disastro di Marcinelle, la miniera belga nella quale, lβotto agosto del β56, per un incendio, persero la vita 262 persone, tra cui 136 immigrati italiani.
GrisΓΉ, Giuseppe e Maria Γ¨ una divertentissima commedia di Gianni Clementi; un dichiarato omaggio alla drammaturgia partenopea il cui risultato Γ¨, a mio avviso, sorprendente.
La vitalitΓ della storia Γ¨ continuamente alimentata dal rapporto conflittuale che Don Ciro ha con Vincenzo, il suo sagrestano, avanti con gli anni e menomato (ha una mano di legno che copre con un guanto), la cui comicitΓ , che oserei definire sfacciata, fa il paio con quella involontaria del parroco che sβimmola, con βcaritΓ cristianaβ, quale vittima di situazioni decisamente esilaranti.
Sono convinto che a teatro non ci si debba mai annoiare, per cui la messa in scena di questo spettacolo vive di ritmo gioioso e dialoghi serrati, garantendo sane e belle risate.
Nel contempo, accende un focus sullβemigrazione e sulle misere condizioni alle quali erano costretti i nostri nonni per regalare un futuro migliore alle proprie famiglie (tema ancora tristemente attuale).
Questo nostro lavoro propone anche una riflessione sullβattuale perdita di alcuni valori, quei βsani principiβ (a cominciare dallβeducazione che sβimpartiva ai ragazzi) che rappresentavano lβasse portante della vita sociale.
Teatro Comunale Soverato
πππππΜ, ππππππππ π πππππ
ππ¨π§ π π«ππ§πππ¬ππ¨ ππ«π¨ππ¨π©π’π¨ ππ’ππ§πππ«π₯π¨ πππππ’ ππ¨π«ππππ§π ππ’πππ’π¦π¨π§ππ ππ’π¨π’π¨π¬ππ§π¨ π ππ₯ππ π¨ π πππ«π¦ππ§ πππ§ππ¨π₯ππ’
πi Gianni Clementi
Regia Pierluigi Iorio
Siamo negli anni Cinquanta, la guerra ha lasciato paura e miseria, ma Γ¨ forte il desiderio di ricominciare a vivere. Il βboom economicoβ fa da contraltare allβanalfabetismo e al fenomeno dellβemigrazione, ancora considerevolmente presente; la trasformazione strutturale dellβItalia corre molto piΓΉ veloce del suo sviluppo culturale e sociale.
Lβazione si svolge a Pozzuoli, provincia italiana pregna di quella cultura popolare tipica del mondo contadino, fatta di βscarpe doppie e cervello finoβ e ruota attorno a Don Ciro, il parroco del paese che, tra confessioni sacramentate e non, Γ¨ testimone involontario di una complicata vicenda che vede coinvolte due sorelle (Rosa, sposata con Antonio, emigrato allβestero, e Filomena, zitella) e il farmacista del paese. A fare da sfondo un tragico fatto di cronaca: il disastro di Marcinelle, la miniera belga nella quale, lβotto agosto del β56, per un incendio, persero la vita 262 persone, tra cui 136 immigrati italiani.
GrisΓΉ, Giuseppe e Maria Γ¨ una divertentissima commedia di Gianni Clementi; un dichiarato omaggio alla drammaturgia partenopea il cui risultato Γ¨, a mio avviso, sorprendente.
La vitalitΓ della storia Γ¨ continuamente alimentata dal rapporto conflittuale che Don Ciro ha con Vincenzo, il suo sagrestano, avanti con gli anni e menomato (ha una mano di legno che copre con un guanto), la cui comicitΓ , che oserei definire sfacciata, fa il paio con quella involontaria del parroco che sβimmola, con βcaritΓ cristianaβ, quale vittima di situazioni decisamente esilaranti.
Sono convinto che a teatro non ci si debba mai annoiare, per cui la messa in scena di questo spettacolo vive di ritmo gioioso e dialoghi serrati, garantendo sane e belle risate.
Nel contempo, accende un focus sullβemigrazione e sulle misere condizioni alle quali erano costretti i nostri nonni per regalare un futuro migliore alle proprie famiglie (tema ancora tristemente attuale).
Questo nostro lavoro propone anche una riflessione sullβattuale perdita di alcuni valori, quei βsani principiβ (a cominciare dallβeducazione che sβimpartiva ai ragazzi) che rappresentavano lβasse portante della vita sociale.